Tedoldi recensisce Dread

Dreadlock, vista da

Nel mondo durissimo di oggi, questi quarantenni resistono emotivamente anche grazie alle letture che hanno fatto. Le generazioni precedenti sono cresciute in mezzo alle favole con gli orchi. I quarantenni hanno letto, oltre che di orchi, di supereroi – e hanno imparato che gli orchi sono battibili.

Su La poesia e lo spirito, Guido Tedoldi recensisce Dreadlock.

Porpora commenta Dreadlock

Giulio Giordano, i Laureati
I Laureati visti da Giulio Giordano

Curioso come il rapporto con le forze del Male – qui interpretato principalmente dal Grottesco nel volto del comico, dall’opposizione sistemica dei Laureati, nonché da persone a lui vicine che reinterpretano il Reale e la sua faccia come faccia cosmetica – intorti in qualche modo sia Matteo che Dreadlock, incapaci di reagire in maniera convincente di fronte a queste azioni che invece che essere di violenza pura sono reazioni spesso estetiche, spesso etiche.

Qui, sulla Nottola di Minerva, Ivano Porpora prende note a margine di Dreadlock.

Fortune

Talvolta un testo reca in sé un significato di cui l’autore non è cosciente, ma che, una volta portato alla luce, egli è costretto a riconoscere come evidente e incontrovertibile; se il testo è molto fortunato, incontrerà un lettore che sia in grado di cogliere questo significato; se poi anche l’autore è molto fortunato, riceverà una lettera come quella che ho ricevuto da Davide Poggiali, che ringrazio di cuore.

Ho letto Dreadlock. Una sera “giusto un paio di capitoli prima di dormire”…
Alle 2 avevo finito e non riuscivo più a dormire. Non capivo.
Peter Parker si tortura per la morte dello zio Ben e della ragazza Gwen Stacy. Ma non è mai davvero colpa sua fino in fondo. Matteo è responsabile (come lo sono io e tutti i ragazzi del mondo) con le sue disattenzioni e le sue assenze.
Poi ho pensato una cosa, allora mi sono addormentato di botto, liberato dalle mie responsabilità. Vittoria non lo ama. Ha preferito rinfacciare, lasciare un messaggio piuttosto che vivere.

Senza toccare terra

La Grasse Matinée – la rubrica curata da Leyla Khalil per Caffè News – rimbalza su un lato pressoché inesplorato di Dreadlock.

[…] Se la filosofia del palestrato è alienazione pura, scissione definitiva di anima e corpo che si ritrovano ad essere nutriti uno a discapito dell’altro, tanto silenzio mentale per gonfiare un po’ quel bicipite per rimorchiare meglio per affascinare di più, il parkour è al tempo stesso una sfida continua a livello mentale e fisico, chi lo pratica si fonde visceralmente con la città, ci intesse un legame primitivo in cui l’uomo – o donna – non è più l’essere civilizzato che cammina ordinato su due piedi limitando più possibile lo spazio che occupa, ma l’animale selvaggio che salta da un muro all’altro senza toccare terra, fa piroette e figure complicatissime, salti lunghi come se per un attimo uscisse dalle limitazioni della forza di gravità. […]

L’articolo integrale di Leyla Khalil si trova qui.

Daniele Pasquini recensisce Dreadlock

Dreadlock visto da Niccolò Gambassi
Dreadlock visto da Niccolò Gambassi

Leggendo Dreadlock! vi prenderà un colpo: perché la premessa è tutta da ridere (ve lo immaginate un libello con un personaggio così, a descriverlo al bar durante una pausa delle lezioni?) ma se lo sfogliate, e affrontate assieme a Matteo e alla creatura che da lui prende vita il caos di Bologna, la risata finirete per ributtarla giù.

A pagina 27 del numero 11 di RiotVan, Etica Pirata, Dreadlock è recensito da Daniele Pasquini e illustrato da Niccolò Gambassi.

Il blog di Daniele Pasquini è entropia.

Ranking Dread

Dedalus classifica
Clicca per leggere le classifiche

Qualche giorno fa sono usciti i risultati totali delle classifiche di Pordenonelegge-Dedalus dicembre 2011. Segnalo, oltre al piazzamento di Dreadlock! al 14° posto della categoria “Narrativa”, il 22° posto, sempre in “Narrativa”, assegnato a Nessun paradiso di Enrico Piscitelli, e il 3° della categoria “Altre scritture”, a Se fossi fuoco, arderei Firenze di Vanni Santoni. Ringrazio i giurati.

 

Dreadlock su Tarantula

Giulio Giordano, Pasolini dei Laureati
Pasolini dei Laureati visto da Giulio Giordano

“Dreadlock!” è una gran bella storia (e non le manca niente: sorprese e capovolgimenti compresi), ma la critica culturale che pervade tutto il racconto è solida e lucida. Emerge dalle descrizioni di quell’umanità inebetita, ma ancora di più esplode nella tristezza e nella solitudine di Matteo in mezzo a quella desolazione.

Su Tarantula Max Giuliani parla di Dread e poi mi fa pure un paio di domande; e poi Max parla anche della colonna sonora di Dread, e allora la metto qui.