Due nuove recensioni per Guida ai super robot

Daitarn 3, 1978
Daitarn 3, 1978

Guida ai super robot incassa con orgoglio l’approvazione di Banzai-Dojo, il sito del mangashop Banzai di Padova:

Pensavamo di saperne tanto, credevamo di aver detto tutto ciò che c’è da dire, e invece apri la prima pagina del tomo e dopo un secondo lo hai finito, divorato, fantastico, ed è mattino e devi andare a lavorare e hai fatto la notte in bianco… Ma va bene così!

E conquista una bella e densa recensione di MinasRan su Sogni di Ragni e Pizza Mannara:

Superbo ed appassionante esempio di critica televisiva ragionata: non si limita ad identificare il genere e a sciorinare dati, piuttosto scandaglia con acribia i tratti comuni dei vari cartoni animati (funghi atomici, revanscismo, il gruppo a tre o a cinque membri…) indagandone le sottese motivazioni storico-culturali, se non addirittura profondendosi in stimolanti analisi psicologiche, studiando la poetica dell’anime come l’evoluzione dei singoli elementi che lo compongono.

Guida ai super robot su Internazionale e Carmilla

Baldios, 1980
Baldios, 1980

Due bellissime recensioni, oggi, per Guida ai super robot:

Jacopo Nacci con la sua guida ai super robot ripercorre quell’epopea in modo dettagliato e acuto. C’è amore in questo suo percorso, ma anche la fine analisi dello studioso.

Igiaba Scego su Internazionale

Nacci è rigoroso come un anglista alle prese con il canone shakespeariano.

Luca Cangianti su Carmilla

Guida ai super robot su Plutonia Experiment

Venus, 1974
Venus, 1974

La carne al fuoco è tanta, ed è cucinata molto bene.
Il libro non si lascia andare a infantili amarcord o a disamine semplici e tardo-adolescenziali, bensì mantiene questi toni per tutte le 300 pagine, lasciandosi leggere con piacere e con grande interesse.
Lo ritengo un testo imprescindibile per chi, pur continuando ad amare anime e manga “robotici” del passato, cerca di esaminare gli aspetti che – ovviamente – ci sfuggivano a quei tempi.

Alessandro Girola recensisce Guida ai super robot su Plutonia Experiment.

Guida ai super robot è su Lega Nerd

Daikengo, 1978
Daikengo, 1978

Nacci mette in fila i momenti fondamentali di questa lunghissima epopea culturale con schede dettagliate degli anime presi in esame. Sviscera, servendosi anche degli strumenti analitici della filosofia, significati più o meno nascosti e meccanismi di storie per ragazzi solo all’apparenza innocue. Siamo di fronte a un’operazione nostalgia? È un libro per adolescenti mai cresciuti? È un libro didascalico? La risposta a queste domande per una volta c’è ed è un secco no. Non è da tutti scrivere quasi trecento pagine di guida ai super robot senza mai annoiare il lettore. Nacci c’è riuscito in pieno, la Terra è salva.

Su Lega Nerd, Andrea Cattaneo recensisce con molta generosità Guida ai super robot.

(Aggiornata la pagina dedicata alla Guida con tutti gli estratti e le recensioni)

Guida ai super robot su Primus Crom Chtulhu

Daltanious, 1979
Daltanious, 1979

Avete presente quel discorso fatto dagli estimatori di cultura giapponese per giustificare, a tutti gli altri, il fatto di guardare film di Godzilla? Quelli degli anni ’80?
Citare insomma il grande originale del 1954 di Honda e Godzilla come allegoria, satira e metafora dell’orrore dell’Atomica?
Jacopo Nacci compie qualcosa del genere per il genere dell’animazione super robotico.
Indaga e analizza quelli che sono da sempre i cartoni dei robottoni e trova in essi significati, poetiche, correnti e periodi… ed è convincente nella sua esposizione e Guida ai Super Robot sembra in tutto e per tutto una storia della letteratura con soggetto l’animazione super robotica giapponese dal 1972 al 1980.
È in tutto e per tutto un manuale, più che un saggio: è un saggio ma ha la forma del manuale scolastico con tanto di sezioni e ‘riquadri’.

Una recensione bella e lunga e anche critica della Guida ai super robot su Primus Crom Chtulhu.

Due nuove recensioni per Guida ai super robot

Ufo Robot Grendizer, 1975
Ufo Robot Grendizer, 1975

Mentre la Guida ai super robot finisce tra i sei libri consigliati da I dolori della giovane libraia e tra i cinquanta libri consigliati da Wired Italia (e scelti da Paolo Armelli) come regali di Natale, escono due nuove recensioni: sul Blog di Joe7 e su Imago Recensio.

Nella sua recensione, Joe pone una questione molto seria in merito alla mia scelta di chiamare con i nomi originali anche i personaggi che sono ormai patrimonio dell’immaginario collettivo italiano, come Daisuke/Actarus e Hikaru/Venusia; questa scelta, dice con molta ragione Joe, non aiuta specialmente quando la lettura è impegnativa. Ho cercato di dare una risposta nei commenti al suo post, ma è un argomento molto vasto e complesso sul quale credo che tornerò.

La recensione di Imago Recensio segue la Guida passo passo, di questioni ne pone tante e muove diverse critiche. Ho lasciato una lunga risposta in tre parti qui, e credo che leggere questa recensione senza sconti e la mia risposta sia un ottimo modo di farsi un’idea su cosa si troverà dentro al libro.

Un nuovo estratto da Guida ai super robot

Astroganger, 1972
Astroganger, 1972

Tutti sappiamo come stanno le cose: il tipico super robot è un eteroma, una macchina inerte che si muove solo con l’intervento di qualcuno, e dunque non può che essere incosciente. O no?
No. Molti super robot dell’era classica che non ci sogneremmo mai di escludere dalla categoria, come Raideen, Daikengo, Balatack e Ideon, mostrano la strana particolarità di essere eteromi anche se sembrano possedere un barlume di coscienza. Per non parlare di super robot indubbiamente eteromi e non coscienti che presentano un particolare assolutamente inspiegabile: le espressioni facciali di Boss Robot, Daitarn, Trider e talvolta di Daltanious (Daimos ha un pilotaggio analogico che potrebbe spiegare l’espressione facciale).
Potremmo allora decidere che l’incoscienza non è una caratteristica discriminante, e che lo è solo il fatto di essere mossi dall’interno da un agente che non coincide con loro stessi. Così dovremmo esserci.
E invece no…
La fenomenologia del super robot, su Fumettologica.