Il mio regno per una standardizzazione 1 – L’argomento ontologico

-Sono l’operatore per la standardizzazione che hai ordinato.
-Buongiorno.
-Ho dato un’occhiata alla tua cartella, bello mio. Lascia che io ricapitoli la situazione un istante…
-La situazione è drammatica, vero?
-No, non è proprio così. Ti spiegherò perché, ma è importante ricapitolare.
-Bene.
-Dunque, io leggo qui che tu hai una testa da poverino, ma hai quasi sempre e solo studiato, e ormai nemmeno Provenzano ti assume senza una consistente esperienza lavorativa alle spalle.
-Vero.
-D’altro canto non sei stato educato all’intellettualismo snob, e in tutti quei dibattiti sull’arte, la fotografia e il cinema non ci capisci niente.
-Vero.
-Ah ah ah, neanche io… E dimmi, leggo anche che la tua ingenuità ha del subnormale, quindi non si può andare in politica, ché tu mangi solo foglie di radicchio.
-Esatto… E non è forse drammatica una tale situazione?
-Ecco vedi, il punto è proprio questo: non lo è. E questo non è un bene, perché abbiamo qualcosa per le situazioni drammatiche, ogni situazione drammatica è aiutata da ciò che la rende drammatica a non essere più drammatica. Mi capisci?
-Sì.
-Ecco, qui invece è diverso, la tua situazione non è drammatica: sei laureato in una facoltà umanistica ma sei totalmente incapace di parlare di arte fotografia cinema, sai solo obbedire ma nessuno ti assume, la tua mediocrità sarebbe perfetta per la politica ma non sei furbo. Dimmi: tu hai mai visto una persona così a parte te?
-No.
-Ecco. Capisci cosa sto dicendo?
-…
-Sto dicendo che secondo la nostra casistica la tua situazione non esiste. Non ci sono soluzioni per te per il semplice motivo che tu, in quanto caso, non esisti.
-…
-Mi dispiace, ma è così: fattene una ragione.
-…
-…
-Sociale?