Pensieri su un romanzo di Daniele Pasquini

Io volevo Ringo Starr è un romanzo scritto da Daniele Pasquini e pubblicato da Intermezzi. Daniele Pasquini ha poco più di vent’anni (qui il suo blog). Il romanzo ha per protagonisti dei ventenni.

[Quando c’avevo vent’anni i discorsi per generazioni mi stavano sulle palle, soprattutto perché non mi sentivo assolutamente rappresentativo della mia generazione, anzi. Poi un giorno uno più vecchio e intelligente di me mi disse che, passato qualche anno, i discorsi sulle generazioni li avrei capiti e ne avrei fatti io stesso. Qualche anno è passato e non so se capisco i discorsi sulle generazioni, però mi viene da farne.]

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Cosa fa Omar Fantini (parte prima)

“Come sono i tuoi coinquilini?”
“Boh… Tranquilli… Non so.”
“Di qualcosa parlerete!”
“Perché, noi di cosa parliamo? Iacopo, ti ricordi quando il Mella disse ‘certo, noi non si parla mai di nulla di serio, ma almeno neanche di calcio, marche o vestiti‘?”
“Magari aveva ragione, ma è diverso: tra noi è vero che non si parla granché dei cazzi nostri, delle cose importanti, però con le altre persone ci abbiamo sempre parlato. Mica siamo autistici. Via, di qualcosa parlerete!”
“Di cartoni animati.”
“Sono appassionati di anime?”
“No, no, non di quelli di ora… Parliamo di quelli vecchi, tipo Kenshiro, Yattaman, Georgie, Lamù, Fantaman, Arale, Paul & Mina…”
“Eh, vabbè, è come dire ‘ci parlo del tempo’… I vecchi cartoni animati giapponesi sono l’unica cultura condivisa della nostra generazione. […]”

Vanni Santoni, Gli interessi in comune

[Una volta in questo punto del post c’era un video ripreso da Colorado, una trasmissione Mediaset. Il video è stato poi cancellato da YouTube. Il protagonista era Omar Fantini, un comico il cui spettacolo consisteva sostanzialmente nel dire quanto sia fottuto nel cervello chi è cresciuto negli anni Ottanta, e questo a causa dei programmi tv cui si è sottoposto, programmi idioti la cui idiozia Fantini dimostrava con riferimenti stucchevoli alla polvere di Pollon e – immancabilmente – alla sessualità di Lady Oscar. Da qui in poi, questo post proseguirà come nella versione originale]

Il numero di atrocità interconnesse di cui si è reso responsabile Fantini può essere ragionevolmente considerato ostensione del filo sottile e adamantino che lega ogni male nel Male. Ciò che invece non è chiaro mai alle menti che non siano pregiudizialmente cospirazioniste o scettiche, ma che sono in ogni caso vittime d’overdose di rumore informativo, è se il singolo fenomeno sia il risultato di un disegno ordito da dominatori occulti o di un involontario stato generale dello spirito o di entrambi, e in caso secondo quale misura, suddiviso in quali parti e responsabilità, e se sono parti interne o parti esterne al fenomeno di volta in volta preso in esame, in questo caso, l’operare del singolo individuo. Se si tratti di trama o di riflesso è un dubbio che ormai, per chi vive in Italia, ricopre il ruolo che hanno  le domande tipo, in metafisica, se sia fondativa la materia o l’idealità o, in tema morale, se viga un rigido determinismo o il libero arbitrio. Domande fondamentali delle quali la risposta appare nondimeno imperscrutabile: noi, di fatto, oggi, sappiamo cosa fa Omar Fantini, ma non sappiamo chi è Omar Fantini, il che non gli risparmia un’analisi. Limitiamoci dunque a vedere cosa fa Omar Fantini:

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Eating For Better Health

 

 Public Health Menu

These guidelines contain today’s best scientific advice on selection of foods for promoting health, preventing disease and maintaining or losing weight. These are general guidelines that apply to most healthy people. If you have a chronic disease or other special nutritional needs, contact a registered dietitian for specific recommendations. Check these alpilean reviews.

Aim for Fitness

  • Maintain or work toward a healthy weight.
  • Be physically active every day—return fun and play to your life. Get moderate to vigorous physical activity for at least 30 minutes a day 5 days a week.
  • Healthy eating provides the sustained energy you need to be physically active.
  • Learn to manage your stress with exercise, healthy eating, relaxation, and good coping skills.

Build Healthy Eating Habits

photo: family having a healthy fruit snack

  • Eat a variety of vegetables, especially dark green, red, and orange vegetables (3 or more servings a day).
  • Eat a variety of fruits (2 or more servings a day).
  • Eat whole-grain, high-fiber breads and cereals (3 to 6 servings a day). Reduce or eliminate refined or processed carbohydrates; most of the grains in your diet should be whole grains.
  • Drink fat-free or low-fat milk and eat low-fat dairy products.
  • Choose from a variety of low-fat sources of protein — including eggs, beans, poultry without skin, seafood, lean meats, unsalted nuts, seeds, and soy products. If you eat meat, eat white meat at least four times more often than red meat.
  • Reduce intake of saturated fats and trans-fats (such as partially hydrogenated oil) as much as possible.
  • Use vegetable oils (like olive or canola oil) instead of solid fats.
  • Reduce daily intake of salt or sodium. Reduce to less than 1,500 mg. per day if you are older than 50, or have hypertension, diabetes or chronic kidney disease.
  • Restrict or eliminate “junk food” — foods that contain refined white flour, solid fats or trans fats, added sugars, and are high in sodium.
  • Restrict or eliminate sodas and other sugar-added drinks that are high in calories and contain few or no nutrients.
  • If you drink alcoholic beverages, do so in moderation. Drink only when it doesn’t put you or anyone else at risk.

To Lose Weight

  • Reduce the number of calories you eat daily. Eat smaller portions—don’t “upsize” your meals at fast food restaurants.
  • Follow the dietary guidelines above.
  • Eliminate all sugar-added drinks from your diet. You can drink 100% fruit juice, unsweetened, but limit servings to one or two a day. Drink more water.
  • Decrease the amount of time spent in sedentary activities, especially watching television.  Use your screen-free time working on hobbies, house cleaning, yard work, or engaging in fun activities.
  • Get moderate physical activity (such as walking, bicycling, swimming, or using aerobic exercise machines) for 30 to 60 minutes a day, at least five days a week.
  • Do muscle strengthening and toning exercises at least 2 or 3 days a week.

Le categorie dello spirito

“Oh, ragazzi, attenti, c’è coso… Giulio… Il Dimpe… Che sta vomitando!”. Il Dimpe si è cacciato due dita in gola, e in piedi in mezzo al prato si sforza di vomitare. Chiaramente esce poca roba, non ha in corpo che i funghi e il tè freddo con cui li ha mandati giù; ciò che rende la scena orribile è che sta vomitando in piedi: si infila le dita in gola rimanendo eretto e quel poco vomiticcio che ce la fa a uscire – un liquiduzzo bluastro-verde – gli cola sul collo dai lati della bocca. Pare inoltre avvolto da un’aura malsana – tutti ora non guardano che lui -, mentre è scosso da tremiti violenti: è come se sprigionasse onde negative, amplificate e trasportate dal suonaccio da banshee che emette, una specie di incrocio tra un gorgoglio e un lamento straziante.
Si volta verso i cinque compagni: gli occhi, gonfi di lacrime per lo sforzo, sono quelli di un cucciolo legato ai binari che guarda arrivare la locomotiva:
“…Tran… quil… li… è… nor… ma… le…!”.

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Anni '90

Cinque minuti dopo, stanno già vagando impazziti per le stradelle del triangolo Santa Croce-piazza Sant’Ambrogio-arco di San Pierino.
Sbucano in una piazzetta. Ci sono dei grossi conchini di cemento bianco, paiono meduse lucenti in un mare di notte e liquido amniotico. Il vocio della gente da un pub in fondo è una cascata d’acqua gialla e magenta, parte coerente del paesaggio.
“È FANTASTICO!” grida il Mella, e Iacopo vorrebbe affiancarsi a lui nel godimento di quelle meraviglie, ma c’è Mimmo che panica. Seduto su uno di quei conchini, strepita paranoie: “Perché facciamo sempre quello che dice Iacopo? Non ha senso! Decidiamo noi dove andare!”.
“Non è che ‘stiamo facendo quello che dico io’: è solo che io sono, diciamo, quello a cui questi trip hanno fatto meno effetto.”
“Quali trip?”
“Dai, quelli di Nikko…”
“Aspetta, ASPETTA. Ho capito. È un complotto.”
“Ma cosa dici!” fa Iacopo con una faccia serissima.
“Mimmo, davvero, ma che dici!” aggiunge Sandrone. Ma è come ripescare un forasacco nell’orecchio di un cane. Non importa quanto ti sforzi, lo spingi sempre più giù.
“Che dico? Che dico?” Mimmo si alza, l’occhio lustro, minaccioso, offeso: “Siete tutti d’accordo tra voi!”.
Il Mella s’allontana di tre passi o quattro, quello insiste:
“Anzi! No! Ora capisco! Sto morendo! Aaah! Siete dei dottori! Oddio!”.
“Ma dai! Sono Iacopo, c’è tuo fratello e il Mella, siamo a Firenze! Macché dottori!”
“Ah no-o? E allora, che cos’è tutto questo sangue?”
Il Mella alza gli occhi al cielo, poi cerca quelli di Iacopo. Non hanno bisogno di dirsi niente. Erano convinti che scene simili potessero esistere solo nei più biechi opuscoli antidroga.
Mentre già lo danno per perso, Sandrone, toccando corde che solo un fratello conosce, riacchiappa il forasacco. O forse è solo un momento di quiete nella bufera. O l’occhio del ciclone. Fatto sta che Mimmo si calma, si scusa addirittura, assume un’espressione del tutto normale: “Accidenti”, fa, “per fortuna mi è passata”.
Regna per un po’ una certa sobrietà sconnessa. Sandrone propone di andare a bere qualcosa: “Mi pare che qua dietro ci sia una via piena di locali”.


Vanni Santoni, Gli interessi in comune