Un altro maschio è possibile (1)

Ciccone, Essere maschi

«Mi accorgo che la riflessione sul maschile è ormai per me quasi un’ossessione che mi impedisce di guardare il mondo con occhi “innocenti”. Mi è impossibile osservare una manifestazione, un servizio giornalistico sulla guerra, un’assemblea, senza notare come agisca una dinamica “virile”, una richiesta di appartenenza, una delega al gruppo in nome di un’emergenza rappresentata dal nemico esterno, una proposta di fedeltà a una storia comune. Non posso fare a meno di accorgermi che su un palco o in una sala riunioni sono tutti uomini, non riesco a osservare con indulgenza i maschi che nei cortei si mettono davanti agli striscioni gridando gli slogan con il megafono o l’eccitazione con cui fronteggiano virilmente la polizia e gli avversari politici. Così nella mia vita professionale non posso più fare a meno di percepire come insostenibili i comportamenti che affermano l’autorità, che ricercano complicità maschili in un giudizio su una collega o usano le competenze e i risultati come strumenti di una gara di misura della propria virilità.

Continua a leggere questo post