Orbite vuote

Sedici racconti dell’orrore e una poesia

Orbite vuote
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È successo che tempo fa Marco Candida ha avuto un’idea e, insieme a Intermezzi, ha fatto un sito che si chiama WebSite Horror, e che raccoglie racconti dell’orrore o, meglio, che vende oggetti stregati, e che permette di leggere un racconto per ogni oggetto, un racconto che racconta la storia dell’oggetto. Il mio oggetto è un gettone, un gettone da sala giochi, più precisamente un gettone della Boa, una paninoteca con videogiochi che stava sul lungomare di Pesaro e che oggi si è spostata di qualche decina di metri ed è diventata una cosa completamente diversa.
Il racconto associato al gettone della Boa si intitola “La Foglia”, e parla di due giovanissimi nerd alle prese con la strega che abita a Pesaro sulle rive del fiume Foglia – altrimenti detto Isauro – e con il suo servo Mutino. È inutile che scriva che è una storia vera, tanto non ci credereste. Beati voi che la notte dormite.

https://www.intermezzieditore.it/prodotto/orbite-vuote/Orbite vuote è l’antologia cartacea tratta da WebSite Horror, che esce in questi giorni per Intermezzi ed è curata da Chiara Fattori e Marco Candida; tra i racconti c’è anche “La Foglia”; gli autori dei racconti sono Brian Maxwell, Stefano Barbarino e Massimiliano Nuzzolo, Gianluca Mercadante, Daniele Pasquini, Enrico Macioci, Angelo Marenzana, Sara Durantini, Matteo Di Giulio, Matteo B. Bianchi, Eva Clesis e Angelo Orlando Meloni, Paola Presciuttini, Gianluca Morozzi, Marco Candida, Michele Turazzi, Jacopo Nacci; e c’è anche una poesia, di Guido Catalano.

La prefazione e una recensione

Questa, su Flanerì, scritta da Valter Verri, credo sia la prima recensione uscita.

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AAVV, Viva Las Vegas

La casa editrice Las Vegas celebra la propria nascita con questa brillante antologia di racconti: quindici storie delle quali una tira l’altra come le ciliegie del logo, e nessuna lascia che il livello cada; anche perché, va detto, gli autori (distanti per temi e stili) sono giovani ma non dilettanti: tutti hanno alle spalle esperienze di una certa consistenza, e pressoché tutti si muovono con confidenza e perizia, senza tenere necessariamente fede al giovanilismo della bandella – “Las Vegas cerca storie giovani, ironiche, rock, romantiche, glamour” –, ma anche evitando i vittimismi più facili e diffusi del nostro tempo e del nostro spazio. Impossibile rendere conto di tutti i motivi di interesse: segnaliamo Via Paolo Sarpi di Gianluca Mercadante, una storia ambientata durante la rivolta cinese a Milano, un racconto intenso che non teme la complessità del reale; Io e Palmieri di Giuseppe Bottero, nel quale la sfida definitiva di un campione delle performance estreme sul viale del tramonto è narrata con spessore esistenziale dal fedele assistente; Selvaggina di Marco Candida, la registrazione del flusso cerebrale e ossessivo generato dal protagonista, appostato con fucile spianato alla finestra di casa; Silenzio di Elisa Genghini, dove una cena tra amiche punteggiata di flashback lascia spazio a un’insolita conclusione: un racconto dallo stile e dal ritmo raffinati; r.e.s.p.e.c.t. di Christian Mascheroni, una storia dolorosa dall’immaginario forte: protagonista la fauna di comparse e quasi-attori che ruota attorno a Las Vegas (Usa); Ho letto di te (una lettera) di Ivano Bariani, caustica invettiva rivolta da un impiegato dell’anagrafe a uno scrittore; e il delicatissimo 386 ore prima di Carlo Melina, un autore che per consapevolezza stilistica e autonomia intellettuale varrà la pena di seguire.

Questa recensione comparve sull’Indice dell’aprile 2008, ma non fu mai pubblicata su New-Clear Wordz.