Facce ride

[…] Uno scrittore che è intervenuto anche nel commentarium, e che è uno dei migliori autori di fantastico italiani, ha chiuso il blog, cancellando tutti i post. E’ GL D’Andrea. E’ stato costretto a farlo da un’ignobile campagna di annichilimento dell’avversario durata mesi, e ancora perdurante. Stesso sistema di certe trasmissioni televisive: con la scusante della satira, aggressione e infamia (fino alla creazione di pagine Internet razziste e omofobe) […]

Così scrive oggi Loredana Lipperini in merito alla chiusura del blog di D’Andrea GL e alle motivazioni che hanno spinto l’autore a prendere questa decisione.
Andando di link in link ho notato che si discute molto, e in generale, del problema del passaggio indebito dalla critica sarcastica dell’opera al sarcasmo sulla persona dell’autore.
Ma, mi domando, il problema sta davvero nell’oltrepassamento della linea di confine che separa la critica sarcastica dell’opera dal sarcasmo sulla persona dell’autore? Oppure si situa già al di qua di quel confine, in qualcosa che ha a che vedere con la critica in sé, o con la non-critica in sé, o con l’ironia o con il sarcasmo o con il dileggio, in qualcosa che riguarda gli equilibri tra ironia e critica, e la differenza tra ironia e sfottò, e la differenza tra critica e sfottò?
Perché io, leggendo questo pezzo di Alessandro Puglisi, qualche domanda me la sto facendo.