Grigorios Kapsomenos

Ieri ho appreso che il 9 aprile se n’è andato Grigorios Kapsomenos, per molti semplicemente Gregorio, il libraio della Libreria delle Moline. La Libreria delle Moline: credo che rimarrà, per molti di noi, l’archetipo della libreria. Grigorios: in dodici anni trascorsi a Bologna tra università, strade, centri sociali, facoltà, collettivi, osterie, laboratori, appartamenti, redazioni, non ho mai incontrato nessun altro che emanasse – quasi visibilmente, quasi tangibilmente – una simile aura di cultura, profondità umana e profonda umanità.
Su Carmilla Chiara Cretella ricorda Grigorios.

Genere

Il secondo prodotto di genere che giace sulla mia scrivania, dopo una lettura notturna, viene presentato come una raccolta di racconti horror, ma forse ho letto troppo Lovecraft, Poe, Stephen King, Gianfranco Nerozzi, Lansdale… no, non credo proprio che questo libro sia una raccolta di racconti dell’orrore. Questa è letteratura minimalista mascherata da narrativa di genere, ché l’horror è un’altra cosa, possiede altre regole e convenzioni.

Gordiano Lupi ha recensito Orbite vuote qui.

Resa di un recensore di Candida (parte terza)

Marco Candida, Il bisogno dei segreti

La via mistica. Forse di fronte a un mondo, a un corpo e a una morte che reclamano la propria realtà, di fronte alla coscienza piena della nostra transitorietà, è possibile risvegliarsi davvero (dalle manie, dal sogno, dalle paranoie), e amare davvero (se stessi, gli altri), tanto da sacrificare il proprio buon nome e la propria immagine pubblica come se niente ci legasse ad essi. Ora, seguendo le tradizioni mistiche, è possibile ipotizzare che chi si trovi nel pieno della coscienza, ovvero unito con lo spirito, possa trattare se stesso come un altro pur rimanendo uno, cioè possa distaccarsi da sé e amarsi come persona. In questa prospettiva è possibile leggere gli atti di Connie non come un atto di egoismo e un atto di altruismo in contraddizione tra loro, ma come un unico atto altruista, una redenzione di tutti, compresa la propria persona, il frutto di un amore totale e incondizionato verso tutto e tutti, compresa la propria persona. È possibile, allora, che sulla via mistica le due spiegazioni di Manuel siano vere entrambe?

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Resa di un recensore di Candida (parte seconda)

Marco Candida, Il bisogno dei segreti

Come ho scritto nella prima parte, Il bisogno dei segreti ha la fisionomia di un campo di indagine morale, e questo soprattutto per il finale, che è un finale che cambia il senso di tutto ciò che è stato raccontato prima; ho scritto che in questo post parlerò del finale, e poi che ne terrò conto nei prossimi post, ma ho anche scritto, «lettore, che il romanzo è talmente intrigante che forse, anche se leggerai i prossimi post, quando aprirai il libro, te lo godrai ugualmente; forse, addirittura, quando aprirai il libro e comincerai a leggere, dimenticherai ciò che sto per dirti».
Nel finale del Bisogno dei segreti, Manuel, l’ex della protagonista Connie, è certo che Connie abbia avuto delle buone ragioni per mettere in atto il suo piano contro le persone che la circondavano, e propone un’interpretazione dell’agire di Connie, un’interpretazione che Connie accoglie. Ora, questa interpretazione si compone di due parti, che sono in effetti due spiegazioni – e Connie le conferma entrambe – ed è di questo dualismo che vorrei parlare, perché mi sembra che in questo dualismo ci sia uno dei segreti del Bisogno dei segreti.

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Adamo e Costola

Oggi esce Costola, antologia di racconti illustrata, con dentro Alessandro Ansuini, Giovanni Di Iacovo, Pippo Balestra, Jacopo Nacci, Diego Fontana, Matteo Marcheselli, Edoardo Cavazzuti, Gianluca Longhi, Cosimo Piediscalzi, Michele Vaccari, Giulia Frattini, Matteo Comastri, Collettivomensa, Roberto Mandracchia, Antonella Caggianelli, Rosaria Madonna e illustrazioni di Alessandro Baronciani, Francesco Cattani, Robbe, Paolo Cattaneo, Martina Merlini, Brochendors Brothers, Silvia Giuseppone, Toni Demuro, Emanuele Giacopetti, Paola Pappacena, Stefano David, Collettivomensa, Fabio ‘Ramiro’ Rossin, Marco ‘About’ Bevivino, Simone Cortesi, Daniele De Batté; e Pippo Balestra sostiene che vi sia anche la prefazione di Paolo Nori, ma secondo me è un pesce d’aprile. Costola la presentano stasera alle 21, a Milano, al Frida Cafè, in Via Pollaiuolo 3, a Milano.

E dunque.

Il mio racconto su Costola è Una mattina, Adamo. L’illustrazione – bellissima – per “Una mattina, Adamo” è di Alessandro Baronciani, come ai vecchi tempi, ed è questa:

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